Corigliano Calabro: confessa il fidanzato della sedicenne uccisa e bruciata
Un altro fatto sconvolgente accaduto ai danni di una giovane donna, una giovane di appena 16 anni a Corigliano Calabro in Calabria.
Agghiacciante la confessione choc fatta agli inquirenti da Davide M., il fidanzato reoconfesso di diciassette anni: “Era ancora viva quando le ho dato fuoco“.
Si è concluso così, dopo poche ore, il giallo sul ritrovamento nelle campagne del Cosentino del cadavere di Fabiana Luzzi , barbaramente accoltellato e poi dato alle fiamme.
Fin da subito i sospetti si erano concentrati sul minorenne, dopo che si era presentato all’ospedale di Corigliano con delle ustioni al volto, non sapendo fornire una convincente spiegazione, ma affermando di essersi procurate le ustioni armeggiando col motorino, dopo aver accompagnato a casa Fabiana.
Ma i carabinieri, che indagavano sulla scomparsa della ragazza, non rientrata a casa dopo la scuola, non si sono convinti della versione fornita ed hanno continuato a torchiarlo fino a quando, nella tarda serata, ha fornito le prime indicazioni per il ritrovamento del cadavere e poi nella notte la confessione, senza un lacrima, nella quale raccontava di aver accoltellato Fabiana, di averla cosparsa di benzina e poi bruciata viva.
Sul luogo dove è stato rivenuto il corpo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Corigliano e del reparto operativo di Cosenza, al comando del cap. Francesco Ferace.
Dunque la giovane è morta così, a 16 anni, per aver detto di no a Davide, il suo fidanzato che voleva fare sesso con lei.
La ragazza avrebbe compiuto 16 anni il prossimo 13 giugno prossimo, era figlia di una famiglia ”perbene”, il padre commerciante di ricambi per auto, la madre casalinga. Unica colpa quella di vivere un amore travagliato con il suo coetaneo, un amore malato e già lo scorso anno si era allontanata da casa per lo stesso motivo, per essere poi rintracciata dopo alcuni giorni a casa di amici a Bologna.
Il ragazzo, invece è già conosciuto alle forze dell’ordine per piccoli reati, e durante la sua confessione non sembra abbia mostrato alcun segno di pentimento, ma su cosa abbia riferito esattamente agli investigatori, vi è il massimo riserbo per l’istruttoria ancora in corso, guidata dal pm della Procura di Rossano Maria Vallefuoco.
Dalla prime indiscrezioni però sembra che il movente dell’uccisione sia la gelosia, sotto l’impulso della quale il giovane avrebbe agito dopo una lite nata per un chiarimento che lui avrebbe preteso e col cui pretesto l’aveva caricata sul suo motorino portandola in una zona isolata di Corigliano.
Sembra pure che il fidanzato si è anche giustificato dicendo è stata lei ad aggredirmi ed io mi sono difeso accoltellandola più volte. Poi dopo la confessione ha pure detto “Sono stanco, voglio andare a dormire”.
A Corigliano esplode la rabbia fra gli abitanti e uno do loro dice:“E’ troppo grave quello che ha fatto, dovrebbero ammazzarlo”. La sorella della vittima, affranta dal dolore insieme alla famiglia ha fatto sapere di “Non voler dire niente e non voler parlare con nessuno”.
I compagni di scuola di Fabiana sono sgomenti e tutti dicono: “Era una brava ragazza e non meritava di fare la fine terribile che ha fatto. Non c’è giustizia“.
In merito al ragazzo un compagno ha dichiarato: “L’assassino? Lo conoscevo solo di vista quindi non so che tipo sia“.
Da fatti come questi non può che venire tanta tristezza e dolore immedesimandosi a quello che possono provare parenti e amici di Fabiana.
Sebastiano Di Mauro
26 maggio 2013