IN BICI SENZA SELLA | Quanto è difficile pedalare in piedi?
In bici senza sella – Recensione
Sette registi per sei episodi. Sei diversi sguardi ad una generazione che, come suggerisce il titolo, l’agognata bicicletta la desidera dalla fine del liceo. La domanda alquanto provocatoria che lancia In bici senza sella, commedia collettiva, è la seguente: a cosa serve una bicicletta senza sella? Chi è il meccanico capace di riparare il mezzo? Quanto è difficile pedalare in piedi?
Sono proprio questi i dilemmi che accomunano ognuna delle sei sequenze realizzate dai giovani autori. Due facchini che di colpo si trovano nelle mani il Sacro Graal. Inutile, senza un contratto a tempo indeterminato. Un gruppo di precari che deve riuscire a tornare a casa, senza incappare nei rivali cassaintegrati e lavoratori in nero. Un giovane disoccupato, disprezzato a causa del suo ricco (fin troppo) curriculum vitae, viene costretto ad una scelta disperata. Una donna che deve nascondere la propria gravidanza per salvare il lavoro tanto cercato. Un ragazzo, appena licenziato, vive di nascosto a casa del suo ex capo per salvare l’azienda. Due uomini in cammino verso la lunga strada che li divide dal colloquio per un posto fisso. Tutti questi quadri immersi nello splendido e folkloristico scenario del capoluogo laziale.
Prima di poter lanciare un giudizio affrettato, è bene chiarire fin da subito l’opera in questione: In bici senza sella è prima di tutto una sfida che sette giovani registi (Francesco Dafano, Chiara De Marchis, Matteo Giancaspro, Cristian Iezzi, Gianluca Mangiasciutti, Giovanni Battista Origo, Solange Tonnini), al loro debutto sul grande schermo, lanciano a se stessi. Perchè in questa società attuale, e soprattutto nella realtà cinematografica nostrana, fare un film è a dir poco un’impresa mastodontica e senza idee e determinazione non si va da nessuna parte. Detto ciò, In bici senza sella, presentato nella sezione KINO Panorama Italia di Alice nella Città e vincitore del Best Feature Film al Toronto Indipendent Film Award, non è proprio ciò che ci si aspetterebbe da giovani menti creative pronte a mettersi in gioco nel mondo dell’audiovisivo. L’opera, che riprende la tradizione delle commedie a episodi italiane (I mostri, I nuovi mostri o Se permettete parliamo di donne), scade in clichè banali e fini se stessi, nonostante la delicata tematica e il grande numero di attori talentuosi protagonsti dei vari corti (Francesco Montanari, Michele Bevilacqua, Edoardo Pesce, Alberto Di Stasio, Riccardo De Filippis). Il film, che dovrebbe essere uno spassoso ritratto della generazione in continua ricerca di una stabilità lavorativa, diventa nient’altro che un infelice esercizio di esplicito citazionismo (da I guerrieri della notte al western, fino alla commedia all’italiana) sterile e di youtubiana memoria (molto simile a quello abilmente messo in atto dai The Pills, i The Jackal ed Edoardo Ferrario sul web). Creatività, originalità espressiva ed identità stilistica: è questa la mancanza che maggiormente soffre il film.
In un discorso più generale sull’opera, il giudizio finale non è dei più speranzosi (nonostante il film alla fine risulti leggero e per certi momenti, a causa della surrealtà che propone, esilarante), ma se si analizzano i corti come singoli film, c’è la possibilità di sorridere. In particolare, sono Crisalide, Il posto fisso e Il parassita (quest’ultimi due solo dal punto di vista formale) a spiccare rispetto agli altri. Gli unici in cui si è potuto notare un diverso approccio, più personale e meno insipido e soprattutto un chiaro pensiero registico.
Dati tecnici di In Bici Senza Sella
VOTO: 6
USCITA: giovedì 3 novembre 2016
DISTRIBUZIONE: Zenit Distribution
PAESE: Italia, 2016
DURATA: 100 minuti
GENERE: Commedia
REGIA: Francesco Dafano, Chiara De Marchis, Matteo Giancaspro, Cristian Iezzi, Gianluca Mangiasciutti, Giovanni Battista Origo, Solange Tonnini
CON Riccardo De Filippis, Edoardo Pesce, Alberto Di Stasio, Michele Bevilacqua, Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli, Flavio Domenici, Stefano Ambrogi, Francesco Montanari, Emanuela Mascherini, Alberto Gimignani, Ciro Scalera, Sergio Basile, Daniele Blando, Stefano Corsi, Bruno Pavoncello, Edoardo Sala, Giovanni Vettorazzo, Francesco Zaccaro