Possession è un film del 1981 diretto dall’eclettico regista polacco Andrzej Żuławski e presentato in concorso al 34º Festival di Cannes.
Ha ricevuto il premio per la migliore attrice con la formidabile interpretazione della sua protagonista, Isabelle Adjani.
Possession è un horror ma è soprattutto un thriller.
È controverso e maledetto, sin dalla sua uscita è stato sottoposto a pesanti troncamenti da parte della censura, ottenendo il divieto di visione ai minori di 18 anni in quasi tutte la nazioni in cui è stato distribuito.
Una trama semplice per uno svolgimento contorto, un essere mostruoso che si insinua nella vita di una donna, rovinando un rapporto di coppia.
Questa storia vuole essere metafora del terribile periodo che attraversava l’Europa durante la guerra fredda. A suggellare questi anni di tensioni un muro eretto a divisione di una città, di affetti, di persone.

Ci troviamo a Berlino, negli anni 80, il muro incombe sulla città.
Mark, un ex spia, torna a casa dopo l’ultima missione ma sua moglie Anna è diversa, questo porterà il rapporto a deteriorarsi. Mark non accetta questo allontanamento e indaga alla ricerca di indizi e tradimenti, scoprendo così che Anna vive una seconda vita con un mistero che non vuole svelare.
Con questa pellicola il regista analizza il conflitto costante tra il bene e il male e mette in scena la crisi dell’uomo moderno, attraverso le vicende di una coppia di coniugi.
Żuławski si serve di un linguaggio cinematografico tutto suo, fatto di dialoghi enigmatici, personaggi grotteschi che appaiono e scompaiono o si sdoppiano, manifestazioni terrificanti di violenza, ambientazioni oscure.
Questi elementi vengono estremizzati a livello semantico per produrre un film difficile da catalogare, in quanto combina più generi e sottogeneri insieme, dall’orrore al dramma psicologico, dal grottesco al surreale, dal thriller allo splatter.

Così ci ritroviamo di fronte ad un film nichilista ma anche visionario, sicuramente complesso nella comprensione, però capace di proiettare il pubblico in una realtà tormentata. Un microcosmo fatto di incubi ed esseri mostruosi, un viaggio onirico e originale che lascia una traccia per sempre.
Di Possession non si può parlare come di altri film, perché richiede la visione e l’interiorizzazione.
Ma ci sono alcune curiosità che sicuramente non conoscevi.
Non tutti sanno che il film, nonostante sia stato girato a Berlino e coprodotto da una compagnia tedesca, non è mai stato distribuito in nessuna delle due Germanie, probabilmente perché conteneva delle riprese fatte al controverso muro di Berlino.
Il film, come scritto prima, è stato bannato in diversi Paesi per molti anni, a partire dall’Inghilterra che lo ha catalogato come “un film osceno che nessuno dovrebbe guardare”.
Ma per il regista istrionico David Lynch si tratta de “La pellicola più completa degli ultimi trent’anni”.

In una scena del film, inoltre, si può notare un murale con la scritta “You’re just another brick in the wall” con il simbolo dell’anarchia al posto della lettera A.
Un’altra piccola curiosità riguarda l’attore Sam Neill, il quale anni fa ha rivelato che il ruolo interpretato in Possession è il suo preferito di sempre.
Possession è anche il primo film di Żuławski girato in lingua inglese.
Va detto, e quasi nessuno conosce questa notizia, che al film manca una scena. Non è stato possibile girarla per mancanza di tempo e a causa del maltempo. Consisteva in Sam Neill che, nel finale, correva sopra i tetti dopo essere stato contaminato dal male e si dirigeva verso la parte est della città.
Come sostiene il regista, si tratta di “Una visione fisica che manca molto al film e lascia un poco sospeso il finale”.
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Quello che non sapevi su Possession, il film più controverso di Zulawski