Festeggiati i 50 anni di sacerdozio del Cardinale Sepe al Duomo di Napoli

Più di 1500 fedeli hanno partecipato nella serata di ieri, alla solenne celebrazione eucaristica nella cattedrale del Duomo di Napoli, in occasione dei 50 anni della ordinanza sacerdotale del Cardinale Crescenzio Sepe. Alla cerimonia erano presenti il sindaco della città, Luigi De Magistris, i vertici della questura del capoluogo campano, il prefetto Carmela Pagano, una nutrita schiera di Carabinieri e naturalmente tanti preti e suore. Sul presbiterio presenti anche 40 vescovi, molti dei quali facenti parte della Conferenza episcopale campana e monsignore Filippo Iannone, vice -gerente della Diocesi di Roma, che anni fa ha ricoperto il ruolo di vescovo ausiliare a Napoli.
La cerimonia è stata seguita da tutti anche grazie a quattro schermi che sono stati allestiti nell’occasione all’interno del Duomo, con il contributo di alcuni finanziatori, su richiesta della Curia di Napoli.
“Nel suo discorso, il Cardinale Sepe si è congratulato con tutta la Diocesi e ha indicato come urgenza per Napoli la risoluzione del problema del lavoro. Sepe poi ha ricordato i sofferenti, i poveri. “Moltiplichiamo le mense per loro, anche se sembra che non ce la facciamo, perchè il denaro a disposizione è troppo poco” – ha detto ai giornalisti. Il suo discorso è poi scivolato sulla criminalità organizzata: ” Prendete coscienza della vostra dignità di uomini.” Sono le parole significative che il Cardinale ha rivolto soprattutto ai gruppi malavitosi.
Sepe è nato a Carinaro, un piccolo comune del Casertano il 2 giugno 1943. Dopo aver conseguito la licenza media e frequentato il Ginnasio ad Aversa, ha seguito i corsi di Filosofia al Pontificio Seminario Romano Maggiore. E’ stato ordinario sacerdote il 12 marzo 1967 e incardinato nella diocesi di Aversa. Ha conseguito la Laurea in teologia e la licenza di Diritto Canonico alla Pontificia Università Lateranense e la Laurea in Filosofia all’Università “La Sapienza” di Roma. Il 1 luglio viene nominato cardinale di Napoli. Il resto è poi… storia di oggi.