Marano, traffico di droga. Alla sbarra il clan Polverino

E’ in corso al Tribunale di Napoli l’ennesimo processo al clan Polverino. Alla sbarra una ventina di persone operanti non solo a Marano, in provincia di Napoli, ma anche a Quarto e nel quartiere Vomero. Il capoclan, Giuseppe Polverino sta scontando 30 anni di galera, ma altri processi pendono a suo carico. In pratica per il boss si prospetta il carcere a vita.
Per questo processo in corso, il pm Woodcok ha chiesto 6 anni e 6 mesi per l’imputato Fabio Allegro, 8 anni per Salvatore Cammarota di Chiaiano, Ciro Manco e Salvatore Ricciardi. Sei anni per Carlo Nappi. Quattro anni e sei mesi sono stati, invece, chiesti per il pentito Domenico Verde. La richiesta più pesante del giudice va invece nei confronti di Raffaele Vallefuoco, che rischia di scontare ben 30 anni di carcere. Il pregiudicato, ricordiamo, fu arrestato in Spagna assieme a Polverino detto ‘O Barone. Nel procedimento è imputato anche Giuseppe Simioli, attualmente ricercato. Per lui il pm ha chiesto 8 anni.
Il 31 marzo si torna in aula per un’altra udienza, mentre nei giorni 11 e 18 aprile prossimi è previsto il collegio difensivo.
Nell’ aprile del 2015, il clan incassò un’altra mazzata dalla nona sezione del Tribunale di Napoli. Allora tra i condannati ci fu anche l’ex presidente del Quarto Calcio, Castrese Paragliola ( 10 anni di carcere). All’epoca antecedente dell’arresto del presidente, nella squadra dilettantistica del Quarto, giocava anche Diego Maradona junior, il figlio mai riconosciuto del famoso campione argentino. Sempre nello stesso processo, vennero poi condannati: un certo Attilio Cesarano a 14 anni, famoso nell’attività commerciale delle pompe funebri e il fratello Alfonso, noto pregiudicato di Calvizzano, comune del Napoletano.