Petizione popolare al Gambrinus: le donne gridano: ” No ai benefici per i rei confessi”
Una petizione popolare per dire no a benefici per chi confessa reati gravi come il femminicidio e l’infaticidio. Reati odiosi e abominevoli. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Donna e che è stata presentata al “Gambrinus,” in occasione dell’8 marzo, giornata nazionale dedicata alla Donna, è dedicata a Carla Ilenia Caiazzo, la donna di Pozzuoli che, incinta all’ottavo mese, venne cosparsa di benzina dal marito e data alle fiamme. All’incontro, hanno partecipato numerose persone del gentil sesso: la presidente dell’Associazione, Gabriella Peluso,Carmen Iovino, psicoterapeuta, Laura Marsico, componente dell’associazione ” Donne Medico” e Marina Lanna, presidente dell’associazione “Sana Sanità.” Nel 2015, – ha detto la Peluso ai presenti, – sono state ben 128 le donne uccise dai mariti, compagni e padri, accompagnati anche da violenza sessuale, fisica e psicologica. In questo inizio d’anno, il fenomeno di femminicidio è altissimo. In pochi giorni già si contano dodici casi. “Questi bastardi devono pagare aspramente – ha detto ancora la Peluso. Non si può stare a contare l’ennesima vittima, bisogna reagire, prevenire e punire gli autori di questa carneficina. Occorrono pene certe, misure esemplari e zero benefici penitenziari – ha affermato la presidente. La petizione tende ad escludere i benefici penitenziari per violenza sessuale, maltrattamenti, omicidio, infanticidio, corruzione per minori ed atti sessuali con quest’ultimi.Tra gli episodi più agghiaccianti degli ultimi mesi in cui vittima è rimasta la donna, ricordiamo anche quello di Miss Rosaria Aprea che fu pestata pesantemente dal suo ex fidanzato, tanto da spapporarle la milza. Oggi Aprea, dopo mesi di ospedale, si è per fortuna ripresa e lavora nella moda. L’uomo protagonista del folle gesto venne poi arrestato, processato e condannato.