Psicopatologia del radical chic: la nostra intervista all’autore Roberto Giacomelli

Ciao Roberto e benvenuto su 2duerighe.com, partiamo subito con le domande sul tuo libro: in alcuni passaggi metti in evidenza la perdita dei valori negli “ultimi” anni con le relative conseguenze sulla società mondiale. In questo preciso momento storico c’è un personaggio specifico da prendere come punto di riferimento?
Innanzi tutto vorrei ringraziare Lorenzo e 2duerighe per la preziosa ospitalità.
Il mondo contemporaneo per lo stato avanzato di decomposizione spirituale e la corruzione della mentalità borghese non presenta al momento nessun riferimento politico degno di incarnare il pensiero ribelle.
Possiamo trovare indicazioni per una visone alternativa a quella consumistico materialista nei classici della Tradizione.
Da Evola a Guenon, passando dai filosofi neoplatonici, agli alchimisti medioevali, fino ad arrivare agli antropologi Carlos Castaneda e Michel Harner, che riscoprono le molteplici dimensioni dell’Essere.
Riferimenti politici certi sono Martin Heidegger, Carl Schmitt e soprattutto Ernst Junger, il vero profeta della rivolta.
Questi pensatori rappresentano la critica più serrata allo spirito del tempo.
Piccolo passo indietro nel tempo, la Rivoluzione francese (1789) quanto sta influendo sulla società e gli asset politici di oggi?
La Rivoluzione Francese del 1789 rappresenta una grande cesura storica. La fine dell’Ancien Regime determina il distacco finale da un mondo già corrotto, che però conteneva ancora gli ultimi retaggi di una visione sacrale che con i moti rivoluzionari scomparve per sempre precipitando il mondo nella Sovversione.
Il distacco dell’uomo dal Sacro viene però da molto prima e molto più lontano e si è manifestato con l’eclissi della spiritualità delle origini.
La caduta degli antichi Dei e la fine del Mos Maiorum, provocati da nuovi culti esotici caratteristici della fine del Ciclo cosmico.
La fobocrazia non è mai stata così attuale per tanti versi e la mancanza di un ordine superiore forte potrebbe esserne l’origine. La religione è un ancora di salvezza per l’essere umano?
Non ravvedo nelle religioni rivelate la possibilità di salvezza per il nostro mondo, trovandosi nella loro essenza la causa stessa dell’accelerazione finale del Ragnarok.
Il Crepuscolo degli Dei è segnato da culti essoterici profani e l’Età dell’Oro si manifesterà con una nuova spiritualità degli europei.
Il tuo libro ha argomenti attualissimi, citi il politicamente corretto più volte ma dando uno sguardo al presente riesci a trovare un personaggio politicamente scorretto o c’è un allineamento totale?
Oggi nessun politico rivoluzionario si affaccia sul proscenio della Storia. Noto invece un grande fermento politico e culturale nei movimenti identitari.
Da questi potrebbero emergere i leader del futuro, lupi che lasciano il gregge per unirsi al branco.
Una nuova tipologia umana che esce dal fango delle trincee per fare la Storia.
Andiamo sul titolo, “Radical chic”, ad oggi chi è il suo peggior nemico? Dove abita nei nostri giorni il vero ribelle?
Il nemico dei servi del sistema, dei radical chic, è il ribelle, colui che senza timore reverenziale per la cultura corrotta e ipocrita, lascia la funzione di capro espiatorio e attacca senza paura la loro ipocrisia e viltà.
Nel tuo saggio citi alcuni avvenimenti come le risse tra adolescenti e l’irruzione al Capitol Hill, sono punte di un iceberg o dati tempi correnti dobbiamo aspettarci un aumento di reazioni e gesti simili?
La vera epidemia del nostro tempo è il virus della paura, sapientemente instillato nelle menti dei popoli per controllarli con il terrore.
La rimozione forzata dell’archetipo della morte, la scomparsa dei riti iniziatici, lasciano gli esseri umani in preda al timore della fine.
Avremo un ulteriore aumento di sindromi ansiosodepressive, di disturbi della personalità, di disturbo da shock postraumatico, dovuti alla soppressione delle libertà fondamentali.
Psicosi di massa, aumento delle violenze in famiglia, suicidi, panico diffuso sono i dati emergenti sulla salute mentale.
Senza valori e riferimenti superiori stiamo andando verso l’inevitabile catastrofe