Rifiuti per strada a Roma e in Sicilia, schiaffo ai cittadini e al turismo
La bella stagione è tipicamente contraddistinta da belle giornate, mondanità e vacanze ma il gran caldo di questi giorni rende l’aria irrespirabile, arroventa l’asfalto e favorisce insonnia e malessere nella popolazione, specie negli individui più piccoli o più avanti con l’età. A questi elementi poco gradevoli – che in fondo fanno parte del rovescio della medaglia dell’estate – nelle città si è aggiunto (o è tornato in auge) un nuovo problema, fastidioso per i residenti ma anche per i villeggianti, costretti a decidere se chiudere le finestre e soffocare dal caldo o se lasciarle aperte e morire dalla puzza emanata dalle montagne di rifiuti abbandonate per strada o vicino a cassonetti stracolmi e, spesso, in condizioni pessime; inadatti a contenere in modo idoneo sia la materia solida che gli odori nauseanti.
Zoo Capitale
In questi ultimi giorni il problema della mancata raccolta dei rifiuti sta colpendo in particolare Roma e la Sicilia; nella Capitale la questione è ciclica e ancora insoluta, con tonnellate di rifiuti abbandonati per strada in bella vista tra passanti inorriditi e turisti incentivati a non tornare più nella città eterna. A tornare, invece, sono gli animali selvatici che – stante la legge del minimo sforzo per massima resa – anche nel 2016 banchettano indisturbati per le vie della Capitale: oltre agli ormai caratteristici ratti, ai piccioni e ai gabbiani, nel 2013 e nel 2015 furono avvistati dei maiali in quel di Boccea mentre quest’anno – più precisamente venerdì sera – alcuni cinghiali non hanno resistito al richiamo odoroso dei rifiuti e seguendo l’istinto si sono gettati a capofitto nel regal banchetto cortesemente offerto dall’Amministrazione fin qui incapace di sistemare il degrado. Il fatto è avvenuto in via Maria Pezzé, nei pressi della stazione di Monte Mario e vicino al parco urbano del Pineto e alla riserva naturale dell’Insugherata.
La Giunta nascente del nuovo sindaco Virginia Raggi avrà un bel da fare per risolvere il problema anche se, in verità, l’assessore alla sostenibilità ambientale Paola Muraro ha già portato a termine dei sopralluoghi in alcune aree di Roma dove viene praticato lo scarico abusivo di rifiuti. Muraro ha chiesto immediatamente l’intervento dei vigili ed è partito un monitoraggio stretto di alcune strade di Roma come Ostiense, Marconi, Portuense, Corviale, Prati. Sono stati altresì contattati immediatamente i vertici dell’AMA che, precisa Raggi in una nota, devono «semplicemente garantire che la città resti pulita, soprattutto nell’interesse dei romani».
Rifiuti per strada anche in Sicilia
Se a Roma la questione Olimpiadi sembra essersi del tutto esaurita in favore di ben più pressanti problematiche che flagellano i cittadini da anni, la situazione non migliora spostandosi in Sicilia, dove le discariche di Trapani e Lentini sono al collasso e non riescono più ad accogliere i rifiuti, che restano così a imputridirsi per strada. Anche in questo caso, i disagi per i locali e i villeggianti sono notevoli, la puzza è insopportabile e nella notte tra venerdì e sabato sono stati incendiati numerosi cassonetti nella zona di Carini. Il sindaco Giovì Monteleone ha chiesto l’intervento dell’esercito mentre il primo cittadino di Bagheria, Patrizio Cinque (M5S), dopo aver appreso dell’impossibilità di fruire della vicina discarica di Bellolampo, è in procinto di emanare un’ordinanza con la quale istituisce il divieto assoluto di gettare rifiuti nei cassonetti presenti in città o posizionarli nelle consuete zone per la raccolta differenziata sino a nuovo ordine. Come si legge nella nota nel sito del Comune di Bagheria, il sindaco ha proposto – in segno di protesta – di «andare con gli autocompattatori davanti a palazzo D’Orleans per richiamare l’attenzione mediatica e del Governo al fine di trovare una soluzione condivisa ad un problema che la Regione Sicilia non può e non sa più affrontare. Chiediamo un immediato intervento per la risoluzione del gravissimo problema delle discariche e del conferimento che sta arrecando enormi danni all’ambiente, può provocarne alla salute dei cittadini e, non per ultimo, all’immagine della città».