Lesbo, il Papa porta in Vaticano 12 profughi
LESBO- Dodici profughi, sei adulti e sei minori, aventi già il permesso di lasciare la Grecia, sono saliti sull’aereo del Papa alla volta di Roma per essere ospitati dalla Comunità di Sant’Egidio.
Così Francesco ha voluto esprimere la vicinanza ai profughi dell’Isola di Lesbo. “Voglio dirvi che non siete soli” -ha detto nel suo discorso- “non perdete la speranza!”.
Il Papa ha chiarito che la sua visita è stata voluta “per richiamare l’attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la soluzione”. “Speriamo -ha detto- che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità”.
Poi l’appello all’Europa: “Possano i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo continente, come il Buon samaritano, venirvi in aiuto in quello spirito di fraternità, solidarietà e rispetto per la dignità umana, che ha contraddistinto la sua lunga storia”.
Francesco è ripartito intorno alle 14 e 20. A bordo ci sono anche i dodici migranti che da oggi cambieranno vita. Intanto nelle ultime 36 ore sono più di 4000 gli immigrati soccorsi nel Canale di Sicilia provenienti da paesi dell’Africa sub sahariana, da Libia e Siria. Quella di Francesco è solo una goccia in mezzo al mare. Ma pur sempre un forte segnale, un segnale positivo. Un messaggio per chi in questo momento storico si adopera per alzare muri. Ma “Innalzare recinti per sentirsi più sicuri è un’illusione”- ha detto il Papa. “Le barriere creano divisioni e, prima o poi, provocano scontri”.