Totti, Spalletti e l’ira dei tifosi aspettando Pallotta

“Prima lo stemma poi le barriere ora il capitano… adesso basta!!!” questo è quanto è scritto sullo striscione che è stato affisso questa mattina sui cancelli dell’Olimpico. Sembra chiaro il volere e il sostegno mostrato dai tifosi nei confronti di Francesco Totti e la critica che essi muovono alla società. Il sostegno al capitano non era mancato neanche ieri, quando, prima della partita ha ricevuto l’abbraccio dei compagni, quasi a sfatare il caso per mostrargli la loro vicinanza.
Di grande impatto insomma la giornata di ieri, piena di emozioni per il capitano e senza dubbio una delle più forti è stato l’applauso dell’Olimpico che gli ha fatto arrivare tutto il calore e il supporto dei tifosi.
Il caso Totti c’è stato, lo hanno sentito i tifosi, lo ha avvertito il capitano; anche se il direttore generale Baldissoni “non c’è mai stato”.
Purtroppo il clima è teso e lo ravvisa anche la stampa estera che riporta il caso con dichiarazioni come “Roma brucia!”. In giornata arriveranno anche le dichiarazioni del Presidente della società sportiva, Pallotta, intanto però si fa sapere che il numero 10 della squadra della Capitale, questa mattina si è allenato come faceva abitualmente con i compagni, e lo ha fatto come vuole la prassi della squadra: prima in palestra, poi in campo a Trigoria.
Certo è che si parla di duello, di sfide personali tra il capitano e l’allenatore Spalletti e si biasima quest’ultimo per la scelta di non volere in campo ieri contro il Palermo il numero 10.
Scelta discutibile?
Va ricordato che Spalletti è stato incaricato di risollevare una situazione che sembrava un po’ in disfacimento, è stato più volte esortato dalla società a prendere in mano la situazione e a gestirla come meglio avrebbe potuto fruttare al bene della AS ROMA tutta.
Mostrandosi decisa la società, sugli intenti e su quanto si attendeva dalla squadra affidata a Spalletti, ha senz’altro riposto fiducia nella figura dell’allenatore, che ha un ruolo differente da quello dei giocatori e senza dubbio anche un potere e una facoltà decisionale differente.
“A me dispiace, io non voglio alcun duello, voglio solo il bene della squadra, […] Mi hanno chiamato perché la situazione non funzionava e quindi devo state ancora più attento a certi particolari”, chiaro l’allenatore nello spiegare le sue ragioni.
Fare il bene della squadra, questo insomma l’intento che muove Spalletti verso le decisioni che gli competono, d’altronde l’opinione, tra cui i tifosi e gli amici o estimatori dell’indiscusso campione, continua a polemizzare, ma se per garantire la presenza di Totti la partita non avesse ottenuto i risultati sperati? In questo caso Spalletti sarebbe stato sollevato da ogni responsabilità o comunque sarebbe stato suo l’errore?
Ad ogni ruolo, indubbiamente competono delle scelte, quelle fatte dall’allenatore dell’AS ROMA sono state criticate perché le prime e le più aspre critiche sono venute dall’amato capitano che ha dedicato la sua carriera interamente alla sua società, ne è stato e ne è parte integrante, ma lo stesso Totti ha riconosciuto di aver esagerato forse nei modi e nelle dichiarazioni che sapevano un po’ di sfida nei confronti dell’allenatore in primis e della società poi.
Questa mattina Francesco Totti è stato più mite nelle dichiarazioni e si è detto rispettoso nei confronti delle scelte fatte dalla società e da Spalletti negli ultimi tempi, mostrando il rammarico che contraddistingue un grande campione che si vede messo da parte, ma consapevole che non è stato messo da parte da una figura in particolare, ma dalla forza fisica e dagli eventi che mutano per tutti, inevitabilmente.
L’auspicio del numero 10 è quello di restare comunque nella società alla quale ha dato se stesso dagli inizi della sua carriera e dai dirigenti non viene alcuna contrarietà a riguardo.