Non si può, esiste una misura del come e del quando . Ma è quanto esula dalle personali filosofie di Aldo Busi. Lucio Dalla conosceva la sua misura d’uomo e la sua centralità, mentre Aldo Busi sembra di no. Non si può permettere di fare critiche assai pesanti ancora a caldo di un’emozione generale.
Il caro Busi sceglie di fare il mattatore, stare al centro di quell’attenzione pubblica che forse è andato perdendo in questi ultimi lustri se non con pietose comparsate nell’Isola dei Famosi, ultima ratio di personaggi che vogliono aggrapparsi a quel po’ di visibilità per restare a galla. E’ evidente che la sua produzione letteraria non vale a conferirgli alcun crisma d’immortalità artistica, come a un Pasolini e a un Dalla. E perciò ripiega sul megafono dello sproloquio non senza un pizzico di cattiveria. A sparlare come ha fatto, a pochi giorni da un funerale, gli s’indovina un qualche rigurgito di invidia verso chi in vita, e ancor più oggi, l’ha di gran lunga superato in doti di umanità, scegliendo quella che certi chiamano “ipocrisia” alla spettacolarizzazione.
Da quando l’America degli anni ’90 ha fatto dell’ outing uno strumento di battaglia politica per difendere i diritti degli omosessuali, questa pratica è andata dilagando fino a diventare moda. E servirsi di un personaggio pubblico come garante appare una strumentalizzazione, sia da parte del movimento ma ancor peggio da parte della persona che si espone per ricavarne in fondo della pubblicità che lo porterà a comparire su tutti i programmi televisivi di stupido e sterile intrattenimento. La difesa della cultura e dei diritti gay va fatta in altri ambiti e con ben altra serietà.
Tutti fanno outing, evviva l’outing! E’ necessario per essere applauditi , è un’autodenuncia che sembra obbligatorio fare come se lo avesse ordinato il dottore. L’ha fatto Tiziano Ferro, l’ha fatto Ricky Martin, l’ha fatto Cecchi Paone e quant’altri che non ci vengono in mente. Un respiro di sollievo, per loro…. A noi ce ne può importar di meno dei loro “coming out” , perché non li sentivamo diversi ma persone. L’unica discriminante è che esistono gay insopportabili e petulanti come un Busi o il divino Mago Otelma.
Tempo fa, da questo stesso foglio, parlammo del famoso “ Rapporto Kinsey “ che sconvolse l’America puritana degli anni ’50. Ebbene, l’articolo venne ripreso su un sito gay. Ci fa piacere che possa essere stato una piccola testimonianza alle loro istanze, ma vorremmo ricordare che le ricerche di Kinsey andavano estese a tutta la società di un’epoca repressa, etero e non etero. Va poi rivisto se questa decantata “liberazione sessuale”, a distanza di sessant’anni, si sia trasformata in qualcos’altro, in una confusione ben lontana dalla “ libertà” e molto più somigliante al “libertinaggio”.
Che Busi abbia osato disturbare Dalla nell’incipit del suo …lungo sonno , è inaccettabile. E che Dalla non si sia voluto buttare nella mischia degli “outing” è stato un atteggiamento interiore tutto suo e quanto mai rispettabile. Abbiamo amato ed amiamo il poeta della canzone perché era lui, era Lucio, al quale bastava essere amato dalla cerchia ristretta dei suoi familiari, dagli amici e dagli italiani. Non è poco. Lui cantava se stesso, si denunciava senza megafono ma nei versi e nella musica. Questo gli era sufficiente. Ma non bastava agli altri, a coloro che vogliono per forza sentir cantare … il gallo. Un “chicchirichì” e tutti sono soddisfatti! Non per opportunità politica, ma per un personale e sadico compiacimento, come a dire: “Ecco, ci sei anche tu nella nostra barca, finalmente l’hai detto, ti sei svelato!”.
Anche Lucia Annunziata si è affrettata a schierarsi con Busi, a cadavere ancora caldo. Forse ha il dente avvelenato perché la sua rubrica serale su Rai 3 è stata sostituita dalle ‘gags’ di Stanlio e Ollio!
Il mondo gay reclama certi diritti, alcuni dei quali assai legittimi. Ma non occorre mascherarsi, mettersi a gambe all’aria e seni finti su carrozzoni carnascialeschi. E non sappiamo quanto il Busi possa guadagnarsi simpatie con le sue performances clownesche e certe sue blasfeme provocazioni verbali.
Signor Busi, lei una volta ci stava simpatico… Ciò che lei denuncia sui suoi scritti appare condivisile da tutti coloro che amano certe verità,…. ma oggi si è sbracato in una polemica che poteva attendere per metabolizzare l’evento luttuoso. Si è accorto che Lucio Dalla la sta guardando dall’alto in basso?…. Lo lasci dormire in pace.
Angela Grazia Arcuri
12 marzo 2012