Pronti al ritorno dell’ora solare?
La notte tra sabato 25 ottobre e domenica 26 ottobre segnerà il ritorno dell’ora solare. Il passaggio dalle 3:00 alle 2:00, che avvenga in automatico via satellitare o manualmente spostando lancette o numeri in digitale, farà terminare l’ora legale e resterà in vigore fino al 29 marzo 2015.
Questo cambio d’ora arriva da lontano, da un’idea di Benjamin Franklin, inventore del parafulmine, che pubblicò nel 1784 sul quotidiano francese «Journal de Paris» una serie di riflessioni che si basavano appunto sul principio del risparmio energetico. Più di un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa da un costruttore inglese, William Willet, e questa volta diede il via, nel 1916, al British Summer Time grazie alle esigenze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale. Le lancette venivano spostate un’ora in avanti per tutta l’estate e furono molti i paesi che seguirono l’esempio della Gran Bretagna, proprio per la priorità pressante del risparmio energetico in tempo di guerra.
L’ora legale consente un minor utilizzo dell’illuminazione elettrica perché fa sfruttare al meglio le ore di luce a disposizione in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento, solitamente sprecate a causa delle abitudini di orario. Un risparmio di consumi che la società Terna (responsabile della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione) ha stimato essere quest’anno in Italia ben oltre 550 milioni di kilowattora, per un valore di quasi 100 milioni di euro. Se si prende il periodo dal 2004 al 2013 il risparmio è stato di 950 milioni di euro, pari a circa 6,6 miliardi di kilowattora. In Italia nasce come misura di guerra nel 1916, abolita e ripristinata più volte, fino a quando nel 1996 viene uniformata al resto d’Europa, anno nel quale tutti i Paesi dell’Unione europea più la Svizzera adottano lo stesso calendario, nonostante le polemiche di alcuni Stati membri: il termine viene spostato all’ultima domenica di ottobre, con una durata totale di sette mesi per l’ora legale.
C’è chi chiede di togliere il cambio lasciando che l’ora legale duri tutto l’anno. Secondo un’indagine del Codacons del 2008 gli italiani sono «equamente divisi tra chi è favorevole all’arrivo dell’ora legale e chi vorrebbe la sua eliminazione. Su cinquecento intervistati il campione si è spaccato esattamente a metà: 50% contrario all’introduzione (…) e 50% favorevole», con l’80% dello stesso campione a favore di un’abolizione dell’ora solare per «evitare definitivamente il disagio e il costo del cambio di orario, che sicuramente c’è, per quanto nessuno l’abbia ancora quantificato».
Dal punto di vista medico quest’ora di sonno in più sembra avere per alcuni qualche effetto indesiderato come stanchezza, irritabilità, difficoltà a concentrarsi e depressione, soprattutto nelle prime ventiquattro/quarantotto ore. Secondo il parere dello psichiatra Michele Cucchi, direttore scientifico del Centro Medico Sant’Agostino di Milano, questi disturbi variano da persona a persona, «soprattutto in funzione del loro essere gufi o allodole: i primi, più simili agli animali notturni, prediligono lavorare ed essere attivi alla sera; mentre le allodole hanno una spiccata propensione a rendere maggiormente nelle prime ore della giornata». Saranno quindi le mattiniere allodole a soffrire maggiormente per il cambio dell’ora. Il neurologo Mauro Ceroni, docente presso l’Università degli Studi di Pavia, è invece «uno di quelli che pensa che sia una variazione di piccola entità con ridotto impatto sul nostro organismo. E penso, visto che ognuno di noi ha esperienza di questo cambiamento, che ciascuno di noi sappia come prepararsi al cambio d’ora».
Paola Mattavelli
25 ottobre 2014