Lucio Battisti, sedicesimo anniversario della morte, il primo senza una tomba
Era il 9 di settembre del 1998 e alle 8 del mattino Lucio Battisti, che fino all’ultimo aveva lottato contro la morte, accettando ogni forma di terapia, perde la sua battaglia e muore.
La moglie Grazia Letizia Veronesi subito dopo, con determinazione, decide di non avere alcun contatto con i cronisti e fa affiggere alla camera mortuaria un cartello che dice: la salma può essere “vegliata e visitata” solo da Luca Battisti (il figlio), Grazia Letizia Veronesi (la moglie), Alba Rita Battisti (la sorella) Marco e Sergio Veronesi (due cognati).
Il suo funerale avviene nella più assoluta riservatezza e non esistono fotografie che possono documentare la cerimonia.
I suoi fan non smettono di amarlo e oggi, a distanza di sedici anni, quello che fu uno dei più innovativi cantanti italiani di sempre, che ha dato un’impronta indelebile alla canzone tradizionale melodica, è vivo più che mai.
Battisti, che durante la sua carriera ha venduto oltre 25 milioni di dischi, fa parte della storia della musica leggera italiana, sia come compositore, che come interprete della propria musica.
L’anniversario di quest’anno è del tutto particolare perchè il primo nel quale nessuno può piangere o portare un fiore sulla sua tomba, semplicemente perchè nessuno sa dove siano i suoi resti.
In proposito, si ricorderà come il 6 di settembre dello scorso anno, quasi in coincidenza del suo 15 anniversario della morte, la vedova Grazia Letizia Veronese, decide di far riesumare i resti e portarli via da Molteno per una località segreta. Si saprà poi che, dopo una tappa nel cimitero a Rimini, avverrà la cremazione a San Benedetto del Tronto, ma da allora nessuno ha mai più saputo dove sono custodite le ceneri.
Oggi Lucio Battisti, che ancora tanto manca a tutti noi, lo possiamo ricordare solo attraverso le sua canzoni, eterne come il ricordo di lui.
Sebastiano Di Mauro
9 settembre 2014