Caso Arianna Meloni: bufera politica sulla famiglia della premier
Negli ultimi giorni, una nuova bufera politica ha travolto il governo italiano, con al centro della vicenda Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e sua sorella Arianna Meloni. Tutto è iniziato con un editoriale del giornalista Alessandro Sallusti, in cui si ipotizza un complotto orchestrato per colpire Arianna Meloni, sorella della premier e figura di rilievo all’interno di Fratelli d’Italia. Secondo Sallusti, il vero obiettivo sarebbe quello di destabilizzare il governo Meloni attraverso attacchi mirati alla sua cerchia familiare.
Dalla masseria pugliese di Ceglie Messapica, dove Giorgia Meloni si trova in vacanza con la sorella, la premier ha reagito con forza alle insinuazioni. Pur riconoscendo che quanto riportato da Sallusti potrebbe essere verosimile, Meloni ha espresso preoccupazione per l’eventuale conferma di tali sospetti, paragonando l’accaduto a schemi già visti in passato, in particolare contro Silvio Berlusconi. La presidente del Consiglio ha denunciato l’esistenza di un “sistema di potere” che utilizza qualsiasi mezzo pur di abbattere un avversario politico che ha legittimamente vinto le elezioni. Meloni ha affermato che, non riuscendo a trovare nulla di compromettente su di lei o sulle persone a lei vicine, i suoi oppositori sarebbero ora passati a colpire la sua famiglia, definendo questi attacchi “squallidi e disperati”. Tuttavia, ha anche interpretato questi eventi come un segnale che il suo governo sta realmente smantellando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l’Italia da troppo tempo, dichiarando di voler andare avanti con ancora maggiore determinazione.
Fratelli d’Italia si è subito schierato compatto a sostegno delle sorelle Meloni. Numerosi esponenti del partito, dai capigruppo ai semplici militanti, hanno denunciato il presunto complotto come un tentativo di bloccare le riforme del governo e di inquinare la democrazia italiana. Giovanni Donzelli, uno dei più fedeli sostenitori di Meloni, ha pubblicato un video sui social in cui accusa apertamente una “cospirazione di giornalisti, politici di sinistra e magistrati compiacenti” di aver orchestrato un “colpo basso e surreale” contro Arianna Meloni, incapaci di colpire direttamente la premier.
Nell’editoriale di Sallusti sono stati citati anche alcuni nomi, tra cui politici legati a Matteo Renzi, accusati di alimentare una campagna di stampa contro Giorgia Meloni, dipingendola come la grande manovratrice dietro le scelte più delicate del governo. Sallusti ha anche menzionato le interrogazioni parlamentari avanzate dalle esponenti di Italia Viva, Raffaella Paita e Maria Elena Boschi, che hanno chiesto chiarimenti sul possibile coinvolgimento di Arianna Meloni nelle nomine di dirigenti della Rai e di Ferrovie dello Stato.
Matteo Renzi ha risposto con sarcasmo alle accuse, insinuando che le sorelle Meloni stiano vedendo complotti ovunque. Il leader di Italia Viva ha ironizzato sulla possibilità che lui stesso possa essere coinvolto in un complotto giudiziario, ribadendo che le sue critiche al governo sono di natura puramente politica. Renzi ha definito l’attuale situazione italiana come un esempio di “parentocrazia”, un fenomeno che ha paragonato a quello presente solo in Italia e in Corea del Nord.
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e storico esponente della destra italiana, ha aggiunto ulteriori critiche, paragonando l’attacco contro Arianna Meloni a un metodo mafioso, utilizzato dalle cosche quando non riescono a colpire direttamente i boss. Anche altri esponenti del centrodestra, come Andrea Crippa della Lega e Raffaele Nevi di Forza Italia, hanno espresso preoccupazione per la verosimiglianza delle accuse, denunciando quello che vedono come il solito vizio della sinistra di infangare gli avversari politici.
Nel frattempo, l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha risposto duramente alle affermazioni di Giorgia Meloni, accusando la premier di delegittimare la magistratura e di danneggiare le istituzioni repubblicane. L’ANM ha definito le accuse di Meloni come infondate e pericolose, sottolineando che si basano su ipotesi senza riscontri concreti.
Matteo Renzi è tornato a intervenire, sostenendo che la sua critica al governo si basa sulla concentrazione di potere nelle mani dei familiari della premier, un fenomeno che considera inaccettabile in una democrazia occidentale. Renzi ha insistito sul fatto che le sue critiche non hanno nulla a che fare con un’eventuale indagine su Arianna Meloni, ribadendo che il problema è la “parentocrazia” che sta caratterizzando l’attuale governo.
Diversi esponenti di Fratelli d’Italia hanno continuato a esprimere solidarietà alle sorelle Meloni, denunciando il clima di attacchi e sottolineando l’importanza di portare avanti le riforme, in particolare quella della giustizia. Dall’opposizione, Angelo Bonelli di Europa Verde ha liquidato il caso come un “teorema falso”, accusando Fratelli d’Italia di voler avviare una campagna di delegittimazione della magistratura e delle opposizioni.