Papa Francesco apre le braccia a gay e divorziati risposati, invocando “Misericordia” e dicendo: “Chi sono io per giudicare…?”
Papa Francesco è tornato dal Brasile, ma l’eco delle sue parole, del suo discorso è ancora nell’aria e soprattutto nei cuori di chi lo ha ascoltato.
Ma in questo viaggio le cose importanti non le ha dette solo nel suo discorso ai pellegrini, perchè anche durante il volo ha voluto passare del tempo con i giornalisti al suo seguito, rispondendo ad alcune domande relative ai temi scottanti come le lobby gay, lo Ior, l’antiriciclaggio ed altro.
Quindi il pontefice in merito alle correnti gay, come componente impropria, ma potente della Curia Romana in Vaticano ha detto: “Si scrive tanto sulla lobby gay nella Santa Sede, ma ancora non ho una cartella con le identità di chi ne farebbe parte”. Aggiungendo anche:“il problema sono le lobby, non i gay”. Pertanto Bergoglio, con queste sue affermazioni, non negava l’esistenza di questo problema, ma nello stesso tempo invitava a guardare la questione da un altro punto di vista, sotto un altro profilo, avvertendo implicitamente del rischio di cadere nell’omofobia e puntualizzando che il problema è fare lobby, sia essa, politica, massonica o appunto gay.
Poi spiegava:“Le lobby tutte non sono buone, mentre se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene“.
Un altro tema affrontato è stato quello sui divorziati risposati e anche qui il Papa ha detto: “La Misericordia è più grande“. Nella sua risposta c’è anche una promessa, quella di affrontare il problema, molto diffuso, al prossimo Sinodo. In quell’occasione verrà recuperato lo studio avviato da Joseph Ratzinger, quando era prefetto della Dottrina della Fede per trovare una soluzione alternativa. Oggi l’unica strada possibile per chi vuole tornare ai sacramenti, sono i processi canonici di annullamento.
Altro problema è quello dell’apertura del sacerdozio femminile. In merito affermava: “Per quanto riguarda l’ordinazione delle donne, la Chiesa ha già parlato e detto NO. Giovanni Paolo II, che si è pronunciato con una formulazione definitiva, quella porta è chiusa. Ma ricordiamo che Maria è più importante degli apostoli, vescovi, e così la donna nella Chiesa è più importante dei vescovi e dei preti“. Quindi sul tema un No, però una conferma al riconoscimento dell’importanza del ruolo della donna nella Chiesa.
Non poteva mancare di toccare il tema dello Ior e Monsignor Ricca ed i merito affermava:”Non so come sarà lo Ior, alcuni dicono che forse è meglio che sia una banca, altri una fondazione di aiuto, o di chiuderlo. Io non so, mi fido del lavoro delle persone che stanno lavorando, c’è una commissione, c’è un presidente che è quello di prima, il presidente rimane, il vice e il segretario invece hanno dato le dimissioni, non so come andrà questa cosa. Le caratteristiche le vedremo, ma ci dovrà essere trasparenza e onestà”.
Sempre sullo Ior, alludendo a monsignor Nunzio Scarano. diceva: “Abbiamo questo monsignore che è andato in galera, pensate che sia andato in galera perché somigliava alla beata Imelda? Questo è uno scandalo, una cosa che fa male”.
Inoltre il Papa precisava, che avrebbe voluto affrontare la questione economica e della riforma della curia il prossimo anno, ma poi le cose sono precipitare e ha dovuto procedere subito. In quanto a Monsignor Ricca, da lui nominato prelato dello Ior, ma poi finito sotto accusa, per il sospetto di comportamenti immorali, sottolineava:”Ho fatto quello che il diritto canonico dice di fare: ho fatto la ‘investigatio previa’ e in questa non c’è niente di ciò di cui lo accusano, non abbiamo trovato niente“.
Infine Bergoglio ha anche voluto accontentare la curiosità dei giornalisti in merito alla sua borsa nera che portava in mano e, scherzando diceva: “E’ normale che uno si porti la borsa con gli effetti personali. Nella valigetta c’è il rasoio, il breviario, un libro da leggere ed altre cose, presisando: “Dobbiamo essere lontani dalla mentalità dei principi e abituarci alla normalità della vita di tutti“.
Concludendo Papa Francesco ricordava: “La misericordia é più grande. Mentre vedo in generale che tante volte nella chiesa si va a caccia dei peccati, additando un prete ha fatto un peccato, ma il Signore perdona, il Signore dimentica, e questo è importante, il Signore dimentica. Se noi non dimentichiamo, corriamo il rischio che il Signore non si dimentichi di noi. San Pietro ha fatto uno dei peggiori peccati, rinnegare Cristo, e con questo lo hanno fatto Papa.
Sebastiano Di Mauro
31 luglio 2013