Elezioni 2022: giorni cruciali per convincere gli indecisi
Attualità
21 Settembre 2022

Elezioni 2022: giorni cruciali per convincere gli indecisi

Tutti i sondaggi precedenti al silenzio elettorale hanno riportato che da queste elezioni sarà la coalizione di centrodestra ad uscirne vittoriosa, trainata da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Vedremo se i risultati di domenica certificheranno questa previsione, nella convinzione che anche questa volta il voto degli indecisi e la percentuale di astensionismo saranno determinanti.

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di Paola de Majo

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Mancano pochi giorni all’election day che chiuderà una campagna elettorale anomala e confusa e che lascia ancora tanti cittadini disorientati, certamente più presi dalle difficoltà della vita quotidiana che da una disputa elettorale che si svolge all’insegna del “tutti contro tutti”. Anche all’interno delle stesse coalizioni infatti sono venuti spesso a galla più motivi di divisione che una reale affinità politico-programmatica.

Non a caso secondo i dati più recenti diffusi da Quorum/YouTrend sono circa il 40% gli italiani che non intendono recarsi alle urne e che non sanno ancora a chi attribuire il proprio voto. Di questi si stima che il 10% si presenterà comunque al seggio il 25 settembre e consegnerà la propria scheda. Si tratta di quella fetta di elettori ancora dubbiosi che solo in questo rush finale deciderà a quale schieramento attribuire la propria fiducia.

Ad oggi probabilmente le uniche sorprese di questa campagna, in termini di tendenze di voto, sono state la risalita del M5S guidato da Giuseppe Conte e l’aumento di consenso del cosiddetto Terzo polo, nato da un accordo tra Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Singolare che si tratti di due schieramenti agli antipodi, per programmi e visione di sistema Paese, come emerge anche dalla campagna comunicativa che stanno portando avanti.

Da una parte, Conte che gira tra le piazze del sud, dove del resto è sempre stato più forte il M5S, puntando sulla estrema difesa del reddito di cittadinanza e senza perdere occasione per contrapporsi al premier Draghi. Dall’altro lato, ci sono i leader di Azione e Italia Viva che avversano l’impianto del sussidio ritenendo che renda dipendenti dallo Stato e non incentivi il lavoro. Ma soprattutto il Terzo polo è apertamente a favore di un nuovo governo Draghi o che comunque esprima continuità con il metodo e la linea programmatica che gli sono propri.

Fratelli d’Italia, trainato da Giorgia Meloni, si candida ad essere il primo partito. In difficoltà sembrano invece essere i suoi alleati, in particolare la Lega, il cui segretario Matteo Salvini con queste elezioni sembra stia affrontando un importante banco di prova per il mantenimento della propria leadership.

Nelle intenzioni di voto, il PD di Enrico Letta si ferma al secondo posto, anche se nelle ultime settimane si è visto sottrarre consensi a vantaggio sia dal Terzo polo che del M5S.

In ogni caso, guardando alle coalizioni, quella di centrodestra agli ultimi sondaggi – prima dello stop elettorale – risulta essere al 47,2%. Decisamente più avanti di quella di centrosinistra che non supera il 28%.

È evidente che in uno scenario del genere il voto degli indecisi e la percentuale di astensionismo giocheranno un ruolo determinante.

Non resta che attendere i risultati della giornata elettorale di domenica, che mostreranno i reali rapporti di forza tra leader, partiti e coalizioni.

Successivamente si aprirà un’altra difficile partita, quella della costituzione di un governo, che potrebbe scontrarsi con la notoria complessità nel nostro Paese di costituire maggioranze stabili che possano dar vita ad un esecutivo che riesca a governare per tutti i 5 anni di legislatura.