Depressi senza sigarette? Colpa dell’enzima Mao-A

di Enrico Ferdinandi
Smettere di fumare non è facile, spesso si rimane colpiti dall’efficacia delle campagne anti-fumo ma nonostante ciò la maggior parte delle volte resta difficile fare la scelta più giusta per la propria salute. Quando poi si decide di smettere tal volta si può rischiare di cadere in depressione. A rivelarlo uno studio degli scienziati del Centre for Addiction and Mental Health e dell’università di Toronto che hanno scoperto come un enzima, il monoamina-ossidasi, (anche detto Mao-A) che regola le sostanze fisiche che regolano l’umore, in assenza della nicotina porti la persona a soffrire di malumore fino ad arrivare alla depressione.
Secondo i ricercatori difatti quando si smette di fumare la quantità dell’enzima cresce così tanto da minare l’umore dell’individuo. Per avvalorare l’ipotesi è stato condotto un test su 24 pazienti, sia fumatori che ex tabagisti dal quale è emerso che i fumatori così detti forti (che fumano circa 25 sigarette al giorno) se privati del loro « vizio » sono in grado di accumulare una quantità maggiore dell’enzima Mao-A. Ciò quindi secondo i ricercatori sarebbe la causa di possibili stati depressivi dovuti allo smettere di fumare. Naturalmente ci auguriamo che questo non sia un invito a continuare a fumare, ma un avvertimento che faccia capire come il metodo migliore per smettere sta nel procedere per gradi