Mandato esplorativo: al via il tavolo di lavoro convocato da Fico
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha tempo fino a domani per verificare se esiste la possibilità di costituire un nuovo governo, con una maggioranza parlamentare che parta dai gruppi che sostenevano il precedente esecutivo Conte bis.
Nel primo giro di consultazioni svolto a Montecitorio e terminato domenica, Fico ha incontrato i gruppi politici della maggioranza uscente Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali. Gli incontri sono poi proseguiti con gli esponenti del nuovo gruppo Europeisti e dei gruppi Per le Autonomie e Misto, che recentemente hanno votato la fiducia a Giuseppe Conte.
Verso un patto di legislatura
Da queste prime interlocuzioni è emersa la disponibilità degli schieramenti a procedere verso un nuovo governo politico, a partire da un accordo che individui un programma comune, con le priorità dell’agenda del nuovo esecutivo.
Le forze politiche dovranno adesso confrontarsi per stilare un cronoprogramma, ma molti restano i temi divisivi e su questioni di primaria importanza: Mes, Recovery plan, giustizia, economia, scuola.
Non sarà, dunque, facile raggiungere un’intesa, poiché dietro la volontà di tutti gli schieramenti di dare il proprio contributo per la riuscita dell’operazione politica, esiste ancora molta diffidenza viste le dinamiche che hanno portato alla crisi di governo.
Tavolo di lavoro per un’intesa
Il presidente Fico ha convocato per stamattina un tavolo di lavoro al quale siederanno i capigruppo di Camera e Senato dei partiti che hanno partecipato alle consultazioni.
In questa sede, la terza carica dello Stato, nel suo ruolo di mediatore, dovrà quindi trarre una sintesi delle richieste che avanzeranno le forze politiche per individuare un patto di legislatura.
Sembra, in qualche modo, riproporsi il percorso che ha fatto nascere il primo governo Conte, ossia la redazione di un contratto di governo – allora tra Lega e M5S – prima ancora della certezza sul nome del futuro premier. Si tratta di un iter che precede la formazione di un esecutivo, che mal si concilia con il principio previsto dalla Carta Costituzionale che riconosce la direzione della politica del governo al presidente del Consiglio.
Infatti, Bruno Tabacci del Centro democratico e Loredana De Petris di Leu, pur non sottraendosi alla richiesta di individuare dei punti programmatici, hanno rilevato che per giungere ad un patto di governo è necessario preliminarmente che sia conferito l’incarico al presidente Conte, che i due parlamentari indicano come unica figura possibile per dirigere il prossimo esecutivo.
Sul nome del presidente uscente, tuttavia, c’è convergenza da parte di tutte le forze politiche che hanno partecipato alle consultazioni, ad esclusione di Italia Viva, che, pur non ponendo veti, non chiude neanche all’ipotesi di un governo istituzionale.
Quello che accadrà nelle prossime ore sarà cruciale per capire se realmente sia possibile un’intesa. Al momento, quindi, risulta ancora non priva di ostacoli la nascita di un Conte ter.
Con la chiusura del tavolo di lavoro si concluderà la verifica del presidente della Camera, che dovrà tornare al Quirinale con un verdetto chiaro da trasmettere al Presidente Mattarella.