“Sugar”: il nuovo album di Robin Schulz (e i suoi record precedenti)
Circa un anno fa, uno sconosciuto DJ producer di nome Robin Schulz si impadroniva di iTunes, Spotify e compagnia. Oggi, ritenta: il 25 settembre esce “Sugar”, sua ultima fatica. Basta guardare la tracklist per esaltarsi: piena zeppa di collaborazioni. Tra i vari nomi, ci sono Akon, Moby e i Disciples e svariati interessanti nuovi artisti, per un totale di ben 15 tracce. La title track, “Sugar”, è già online ed è un featuring con Francesco Yates. La fama di Schulz ormai è storia: “Prayer in C” quadruplo platino, “Sun Goes Down” disco d’oro, un altro platino per “Headlights”. Il DJ tedesco va, e va molto.
Pensare che l’anno scorso le sue produzioni sul mercato internazionale hanno creato il panico. ‘Prayer in C’ da è arrivata alla prima nelle classifiche di iTunes in 40 paesi. In un anno, Robin è cresciuto da 0 a quasi 7 milioni di copie vendute, diventando uno degli artisti più seguiti sui social, su Youtube e su Spotify. Tra l’altro, è tra i soli 5 artisti al mondo, (Ed Sheeeran, Fetti Wap, The Weeknd e Drake) ad avere ben 3 tracce nella classifica mondiale di quest’ultimo.
Una carriera tutta in ascesa quella di Robin Schulz, che ricorda un po’ gli esordi del caro David Guetta, quando anche lui era un mezzo sconosciuto. E poi ricordate che è successo? Nel 2010 era uno dei più ricercati produttori del mondo e ha collaborato con un’immensa ondata di artisti: DEV, Chris Willis, Estelle, Fergie, Flo Rida, Kid Cudi, Nicki Minaj, LMFAO, Rihanna, Lil Wayne, Ludacris, Knaan, Kylie Minogue, Taio Cruz, Snoop Dogg, Madonna, Christina Aguilera, per citarne solo alcuni. Chi lo sa che il nostro tedesco riuscirà ad eguagliarlo e a superarlo?
In fondo, non è molto corretto pensare che tanto, oggi, i dj hanno vita facile. Proprio perché essendo tanti bisogna reinventarsi e rinnovarsi completamente, altrimenti gli artisti sceglieranno qualcun altro piuttosto che buttarsi sul classico o sullo già sentito perché non fa successo, non fa soldi e non dà nemmeno soddisfazioni personali.
Robin Schulz, però, sembra essere decisamente su un’ottima strada.
di Martina Simonelli
27 agosto 2015