Picco influenzale, il mancato vaccino bloccato dall’AIFA
Quest’anno l’influenza sembra colpire senza soluzione di continuità: bronchiti, raffreddori, raucedini sono senza fine. Colpa delle polveri sottili, dello smog, colpa dei virus che si fanno sempre più aggressivi e diversificati mettendo a dura prova gli studi delle case farmaceutiche?
Un passo indietro. Si dà il caso che già nella stagione 2013-14 avvenne un sostanziale ritardo nell’assunzione dei vaccini, in quanto si verificarono delle “irregolarità” ostative alla distribuzione tempestiva del farmaco da parte di alcune case farmaceutiche.
Stagione 2014-15. Scoppia la bomba. Nell’autunno 2014 il “Fluad” della Novartis sembra essere responsabile della morte di oltre una decina di persone anziane avvenuta dopo l’assunzione del farmaco, persone affette da serie patologie, nonché della morte di bambini in varie parti d’Italia. Conseguenza, il blocco dei lotti incriminati da parte dell’ AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Quando poi si è messo tutto a tacere, lo stesso medico di famiglia dichiara di non avere più “ disponibili ” i vaccini e di rivolgersi direttamente alle farmacie per l’acquisto in forma privata.
Ora, sorgono alcuni dubbi. Si considera che molte persone in età avanzata decidono di sottoporsi per la prima volta alla vaccinazione presentando poi le più spiacevoli reazioni, come nausea, vomito e disturbi del tratto gastro-enterico, tanto per cavarsela col rotto della cuffia. Queste persone non si faranno mai più vaccinare. Ed allora ci si chiede. Esistono screening preventivi che possano rivelare quali soggetti siano allergici al vaccino? E’ inoltre a discrezionalità professionale del medico di famiglia vaccinare tutti i pazienti che glielo richiedono? Non ci è mai capitato che qualche paziente uscisse deluso dallo studio medico per non aver ricevuto la sua bella punturina . E nemmeno delusi i vari rappresentanti delle aziende farmaceutiche.
Va detto che la vaccinazione non preserva del tutto dall’influenza, provocando un certo malessere a qualche ora di distanza dalla puntura e poi, durante l’epidemia, leggeri disturbi che comunque non compromettono lo svolgimento delle regolari attività, coadiuvati da qualche pillola anti-flu e vitamina C. No ad antibiotici fai-da-te, solo prescritti dal medico in presenza di complicazioni.
Molti si dichiarano sfavorevoli al vaccino distribuito dal SSN, ricorrendo a vaccini alternativi o medicine omeopatiche e quant’altro. Ma tutti coloro che si sono sempre vaccinati senza problemi di sorta, da ben due anni si trovano di fronte al salto all’ostacolo. Senza essere riusciti a vaccinarsi, incombe l’incubo del picco influenzale che quest’anno si preannuncia piuttosto pesante già da fine gennaio.
Chi può si cura con le tradizionali tre L della nonna: letto, lana, latte. Chi non può, si arrangi con la benedizione delle case farmaceutiche.
A.G. Arcuri
28 gennaio 2015