Maestre picchiavano e insultavano i loro piccoli alunni
TARANTO – Maltrattatavano e umiliavano i loro alunni, talvolta ricorrendo all’uso della forza bruta. Un nuovo triste caso di violenza psicologica e fisica su minori è stato documentato dalla terza sezione della squadra mobile di Taranto, che è intervenuta ed ha posto la parola ‘fine’ a questa vicenda lesiva per i piccoli e per tutti gli insegnanti che, ogni giorno, svolgono il proprio lavoro con serietà e professionalità.
L’operazione ‘Mamme Coraggio’ ha infatti consentito di allontanare due maestre dall’istituto per cui lavoravano: su di esse piovono pesanti accuse e i filmati eseguiti con le telecamere posizionate nell’aula ‘degli orrori’ non lasciano scampo ad interpretazioni.
Gli agenti sono potuti intervenire grazie alle segnalazioni fatte dai genitori dei piccoli, insospettiti dagli strani comportamenti manifestati dai figli una volta tornati a casa. L’operazione delle forze dell’ordine è cominciata verso la fine dello scorso anno scolastico e si è conclusa con la sospensione dalla funzione dell’esercizio pubblico per le insegnanti coinvolte in quanto “responsabili di ripetuti maltrattamenti nei confronti di bambini di età compresa tra 3 e 5 anni”.
Il video diffuso dalle forze dell’ordine mostra, in tutta la sua crudezza, l’atteggiamento dispotico delle insegnanti che, con modi brutali e senza un’apparente ragione, costringono un bambino a rimanere seduto su una sedia e a subire le vessazioni delle maestre. Il piccolo, come documenta il filmato, prova ad allontanarsi ma il suo sforzo risulta vano. In un altro spezzone di filmato si vede invece una delle due maestre mentre trascina un bambino fuori dall’aula, sollevandolo da terra mentre lo tiene per un braccio. Scene raccapriccianti concluse con una delle insegnanti che si avvicina con fare minaccioso a uno dei bambini e lo redarguisce strattonandolo con forza.
Preoccupa il fatto che non sia un fenomeno isolato, sono già diversi gli episodi analoghi documentati dalle telecamere nascoste dagli agenti che evidenziano la necessità di intervenire immediatamente per contrastare il fenomeno e portare alla luce tutti quei casi di cui ancora non si sa niente. Il Ministro dell’istruzione è chiamato ad agire celermente, non è più possibile assistere a fenomeni del genere, specie se si considera l’età delle vittime e la loro particolare condizione psicologica. Approntare commissioni ‘super partes’ atte a vagliare l’idoneità all’insegnamento e telecamere nelle aule potrebbero arginare in modo consistente il perpetrarsi di questi fenomeni.
Davide Lazzini
15 settembre 2014